La Brexit è un bel casino, su questo non c’è dubbio. And it’s not a very big deal.
Ne parlano oramai da quanto? tre anni? Ecco, io non avevo ancora toccato l’argomento perché più leggevo e più non ci capivo una mazza e la verità è che neanche le singole persone che compongono il parlamento Britannico, né tantomeno l’attuale primo ministro Theresa May, sa bene come andrà a finire.
Riassumento brevemente, ed includendo in modo incrociato anche i referendum scozzesi che ci riguardano, abbiamo:
  • 18 settembre 2014: referendum sull’indipendenza di Scozia. Vince il NO (rimangono con UK) con il 55% contro il 44%
  • 23 giugno 2016: referendum Brexit, sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, vince il LEAVE con il 51,89% contro il 48,11%
  • 31 marzo 2019: scadenza dell’attuazione della Brexit. Non raggiungendo alcun accordo, dopo vari rinvii, viene chiesto un ulteriore rinvio al 31 ottobre 2019
  • 31 ottobre 2019: boh?

Ad oggi Theresa May riceve mozioni di sfiducia a valanghe dal Governo, ma ancora non ha dato le dimissioni. Rimane straconvinta di poter portare un “Deal” al Parlamento Europeo, le elezioni dei cui rappresentanti sono a breve, e a cui a tutti gli effetti devono partecipare ed eleggere i propri rappresentanti (che eventualmente a Brexit attuata rimarranno disoccupati, ma è il meno dei mali).

Prima del referendum Brexit, i cittadini Uk sono stati tempestati da una campagna politica volta unicamente a ricevere voti e seminare paura sull’immigrazione e false speranze su un bilancio sanitario in super positivo. Tutte balle, che sono venute a galla solo dopo il “leave” e a cui Farange non ha saputo far fronte. Il quale ora si ripropone con un nuovo partito pro BREXIT: è proprio vero che la sete di potere non finisce mai.

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In tutto questo si è scoperto che la popolazione è stata tempestata tramite Facebook da messaggi errati portando a convinzioni irrazionali. Un esempio su tutti: un paesino del Galles con altissimo tasso di leave che ha come immigrato una sola donna polacca e infrastrutture miliardarie pagate dalla UE che hanno riportato la cittadina ai vecchi albori. Ascolta o leggi il discorso Ted della giornalista Carole Cadwalladr dell’Observer.

Ora, hanno combinato un bel casino. Così come in Italia quel bellimbusto che non nomino ha sdoganato il razzismo come forma di libertà di espressione, così chi ha votato leave in Uk si è sentito in diritto di manifestare apertamente il suo dissenso, al bando del politically correct e della flemma British che noi tutti conosciamo.

E così se in Italia persino Mahmood che ha vinto il festival di Sanremo si sente ancora chiedere se ha nostalgia del suo paese (cacchio si chiama Alessandro e parla milanese meglio di me!), in Uk invece succede che qualche doganiere in aeroporto trattiene oltre il dovuto persone con regolare carta d’identità europea libera di circolare (ma non lasciatevi intimorire, siete in regola, anzi segnalate questi comportamenti se li ritenete oltraggiosi!).

Riassumendo, si circola ancora con la carta d’identità europea, almeno fino al 31 ottobre 2019. Oltre quella data, cosa faranno non si sa. Di certo Theresa May non si può permettere di fare le vacanze in Italia, ma star china a studiare una bella soluzione. In Scozia invece la Prima Ministra Nicola Sturgeon sventola al secondo referendum per dire addio alla UK e rimanere in Europa, ma se si accavallasse con una non-Brexit sarebbe un bel casino, cercando di rientrare in EU come nazione indipendente.

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Si improvvisano tutti Nostradamus e lasciano tutti trapelare possibilità sugli scambi di merci, sulla libertà di circolazione, sugli aumenti delle tasse universitarie per gli studenti europei, finora ridotte se non gratuite. Ma sono solo supposizioni di economisti, giornalisti ed esperti. Alla luce dei fatti quello che conta è quello che passerà in Parlamento e che approveranno o meno a Bruxelles il 31 ottobre.

La peggiore delle ipotesi è che il paese vada allo scatafascio per mancanza di risorse umane o per dazi enormi sulle importazioni di prodotti. Ma possono mica fare una deportazione di immigrati? Sarebbe incostituzionale, scatterebbe la terza guerra mondiale, altro che Brexit. E il commercio con gli altri paesi? Mezzo mondo e loro stessi ne risentirebbero. Non si può proprio pensare una cosa del genere, via!

La migliore delle ipotesi è che tutto sto chiacchiericcio si risolva con un bel tè e due scones e tutto come prima.

E voi? Avete paura? Avete ricevuto come è capitato a molti, commenti positivi da parte degli scozzesi che vi invitavano a rimanere a lavorare in Scozia?

Ci piace un mondo così:

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Informazioni sull'autore

Madre e moglie, webdesigner e appassionata di UK, in particolare la Scozia ed Edimburgo. Libri fantasy, serie tv, musica completano il profilo delle mie principali passioni, ma non solo. Ho scritto il libro Lovin'Edinburgh, diario di una sognatrice che dà il titolo a questo blog.

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